Noi sosteniamo il progetto Alidivela
Nell’isola mia e di Francesca si insegna il coraggio…
Quest’anno giochiamo in anticipo, grazie all’amica Beatrice R., perugina, istruttrice e capobarca del Centro Velico Caprera (in Sardegna), e ideatrice e fondatrice insieme a Simonetta R. (psichiatra umbra) di Alidivela, un Corso di Vela su cabinati per pazienti oncologici, attivo dal 2012.
Cosa è realmente Alidivela, è scritto meravigliosamente in un post del 2 marzo presente nella pagina Facebook dell’Associazione, a firma di I.Z. che qui riporto.
Cosa è il progetto ali di vela????
Ecco il punto di vista di chi l’ha vissuta….
Caprera è CORAGGIO
Caprera è PASSIONE
Caprera è EQUIPAGGIO
Caprera è EMOZIONE!
Potrei continuare a lungo la lista degli aggettivi che le attribuirei, perché sono ancora scossa ed investita da emozioni che come un’onda del mare si infrangono sullo scoglio, continuamente. Questa esperienza, di vita, di istruzione, di distacco momentaneo mi sta ancora cambiando, aprendo piano piano cassetti chiusi e inaspettati o dimenticati.
Su quell’isola ho riscoperto la semplicità e capito che non serve molto, ma il necessario, che basta un po’ d’impegno e di adattamento per far funzionare le cose.
Ho imparato ad apprezzare il tempo e oggi, anche se piove, non sono triste, perché si può navigare anche sotto la pioggia che ti bagna il volto, il corpo, le mani, e comunque si continua a veleggiare, non contrastando, ma assecondando il tempo e lo spettacolo che questo ci regala.
Ho imparato a cogliere l’attimo e a viverlo più intensamente perché la vela ti insegna che il vento può cambiare all’istante e tu, equipaggio, devi essere sempre pronto a muoverti, a orzare o puggiare, a cazzare o lascare, o addirittura a cambiare vela, ma attenzione, sempre gradualmente, dolcemente, perché il segreto è tutto lì… e il regalo più bello è sentire la barca che ti risponde, si bilancia e naviga più forte che mai.
Caprera mi ha riportato indietro nel tempo, dove bastava un cielo stellato per emozionarsi, due chiacchiere sincere per ridere e fortificare il cuore. Ho incontrato persone bellissime che mi hanno aiutata senza che lo chiedessi, che mi hanno ascoltata, che mi hanno portato e che si sono fatte portare da me… Devo dire che il timone è stato lo scoglio più grande, la più grande paura e responsabilità, ma una volta che sei diventato capitano dentro, nessuno ti ferma più.
Vorrei salutare Caprera e tutti voi, ricordando un momento che sarà indelebile dalla mia mente: l’ultima sera, quando abbiamo ballato il Sirtaki. In quel ballo ho sentito il vero mescolamento, il senso di appartenenza a un’unica terra, l’unione e la gioia dei miei compagni, tutti lì, con storie diverse, ma riuniti a festeggiare il nostro bellissimo viaggio, ognuno con la mano appoggiata sulla spalla dell’altro, ognuno sorretto dall’altro, trasportati dalla musica. Non sapevo davvero che cosa stavamo facendo, mi facevo portare e tutti ci facevamo portare da quella danza, che iniziava con movimenti lenti e armoniosi, ma che poi si trasformano in movimenti sempre più veloci, con un magnifico intreccio di gambe, sguardi e sorrisi, con sottofondo il ritmo della vita, che accelera, ma poi rallenta per farti respirare e stringere ancora più forte chi veramente hai intorno.
I.Z.
E’ detto tutto qui nel post di I.Z., io qui voglio solo dire questo…
Per me è un’onore e una gioia avere la possibilità di dare – assieme e grazie a tutti Voi – un contributo seppure piccolo a questo bellissimo progetto che aiuta a vincere le paure, ad acquisire coraggio, a darsi forza. Quella forza che è prima di tutto forza di volontà.
L’altro ieri ho raccontato a Beatrice un piccolo aneddoto di Francesca, e qui mi piace raccontarlo anche a Voi. Quando mi ha conosciuto Francesca non sapeva nuotare un granché, diciamo che si teneva a galla. Poi avendo conosciuto un sardo e per altri motivi anche meno romantici (era un toccasana per la sua cervicale), iniziò ad andare in piscina e a prendere lezioni di nuoto. Lo fece con tale assiduità e diventò così brava che un giorno… nella costa di Calagonone sorprese tutti, me per primo.
Con un mio caro amico, Papi, e altri amici, entrammo con il gommone in una delle tante grotte piuttosto strette e anguste che caratterizzano la bellissima costa del mio mare. Il mare quel giorno era un po’ agitato e ci trovammo subito in difficoltà a causa delle onde che rischiavano di spingerci qua e la nelle (contro le) pareti rocciose della grotta. Francesca non esitò un attimo. Si tuffò in acqua, prese la corda del gommone e a nuoto (nel buio quasi assoluto) raggiunse la parete più vicina. Li legò la corda ad un anello della parete e in pratica ormeggiò il gommone. Tornò indietro e risalì sullo scafo. Io rimasi esterrefatto.
Mi sembra di capire che Alidivela è questo, una palestra della forza di volontà e allora… forza ragazzi/e!
Abbiamo donato 1 Quota di iscrizione (di 297€) (vedi bonifico effettuato) e 1 Costo Viaggio A/R per/da Sardegna (104€) (vedi ricevuta agenzia) ad uno degli allievi.
Vi seguiremo Marinai, Buon Vento!
Pietro e gli Amici de Il Giardino di Francesca